giovedì 15 ottobre 2009

Le Espressioni del Viso

Nella scorsa lezione abbiamo imparato a disegnare la testa-tipo guardandola da angolazioni diverse.

Adesso vediamo come gli elementi della fisionomia concorrano a dare espressività al volto: i fasci muscolari che interessano il viso non sono molti, ma il loro gioco relativo è molto complesso; essi adempiono a funzioni tecniche, come alzare e abbassare le palpebre, muovere la mandibola della masticazione, aprire e chiudere la bocca; ma - ed è questo che più interessa all'artista - essi rispondono anche a tutti i tipi di stimolazione, sia fisici che spirituali.

E' a causa dell'attività muscolare che mutano gli atteggiamenti del volto, in diretta corrispondenza degli stati d'animo; e ciò avviene non solo per le emozioni violente (paura, dolore, ira, riso e pianto, ecc.) ma anche per il carattere e gli umori abituali.
A seconda di cosa sta facendo un personaggio e a seconda della sua situazione psicologica al momento dell'azione il disegnatore deve estrapolare un'espressione coerente che descriva lo stato d'animo in modo efficace e immediato.

Un'espressione qualsiasi è sempre determinata da tutte le sue componenti, ivi compreso gli occhi, le palpebre, le sopracciglia e la base della fronte. Si tratta dunque di saper interpretare quali sono le zone mobili del viso che determinano il mutare delle espressioni e in che modo le sue varie parti si combinano per dar vita all'espressione voluta.

Cominciamo segnando sul viso maschile i punti mobili sopra citati, descrivendo brevemente il loro funzionamento.

Anzitutto gli occhi, che più di ogni altro elemento danno un'impressione chiara dello stato d'animo del personaggio: infatti la mobilità dell'occhio sta nel suo stringersi o allargarsi (che può essere un tratto caratteristico di alcune espressioni peculiari come il terrore, lo spavento o la tristezza) e nell'azione combinata che compie assieme alle sopracciglia, che quasi mai si muovo senza coinvolgere gli occhi. Il loro movimento, ad esempio, può indicare di per sé passioni assai diverse: si alzano per esprimere sia meraviglia che spavento, si abbassano e si aggrottano quando c'è rabbia, o per semplice concentrazione.

Un altro elemento molto mobile è la bocca, che può assumere una gamma di forme pressoché infinita, grazie ai numerosi muscoli facciali che ne determinano i movimenti: la bocca può essere spalancata, storta, allargata, stretta etc. etc.

In ultimo il naso, assieme alle rughe di espressione che sono di importanza fondamentale. Il primo si muove sia in relazione ai movimenti della bocca, sia in modo proprio, anche se in questo secondo caso si tratta di movimenti assai limitati che consistono nello spostamento delle sue parti laterali, quelle appena sopra le narici. Le seconde invece, sono caratteristiche delle espressioni più "tirate" o passionali: più rughe ha un'espressione, più lo stato d'animo (in genere) è forte o sentito. Le rughe in ogni caso sono collocabili solo in alcune zone del viso.

Le varie espressioni facciali derivano dai movimenti combinati (o alternati) di questi elementi: possono esserci sia espressioni molto esasperate sia espressioni "semplici", derivanti da movimenti limitati e controllati. Le espressioni-base che si possono evidenziare a proposito del viso sono infinite, data la mobilità degli elementi sopra citati e le infinite possibilità di combinazione tra i medesimi.

Ecco qui sotto riportati alcuni esempi di espressioni-base: per facilitare la comprensione dei movimenti muscolari facciali ad ogni esempio verrà affiancato il viso maschile standard.

ESPRESSIONE INDIFFERENTE (fig. a destra)


Come si può vedere, sono stati accentuati gli aspetti "neutri" del viso, eliminando tutto ciò che può far pensare ad una qualsiasi espressione, come le fossette ai lati della bocca e l'inclinazione delle sopracciglia.

ESPRESSIONE ACCIGLIATA

Quando invece la figura assume l'espressione "astiosa", i tratti del viso si caratterizzano maggiormente: la bocca si inarca in basso e le sopracciglia convergono verso gli occhi inclinandosi all'interno, con la conseguente formazione di varie rughe di espressione all'inizio del naso.

ESPRESSIONE CONTRITA


Stessa cosa avviene per l'espressione contrita, che mantiene la medesima posizione della bocca, pur avendo una diversa disposizione delle sopracciglia (inverse, secondo lo stesso rapporto che lega i sentimenti contrastanti astio-contrizione) e una diversa posizione degli occhi.

ESPRESSIONE FELICE


Nell'espressione sorridente invece, la bocca si inarca verso l'alto invece che verso il basso, mentre le sopracciglia e gli occhi si allontanano rimanendo in un'espressione quasi neutra (salvo che per l'inarcamento verso l'alto della palpebra inferiore, segni distintivo del sorriso). Qui possiamo notare anche che gli elementi del viso sono molto più rilassati, segno inequivocabile dello stato d'animo sereno tipico della persona sorridente.

ESPRESSIONE STUPITA


Qui abbiamo la stessa posizione delle sopracciglia dell'espressione sorridente, combinata con occhi più spalancati e la bocca semi-aperta con le labbra parzialmente rilassate.