Spesso si dimentica quale sia la differenza tra disegnare il volto di un personaggio e animarlo, cioè dargli un'emozione propria.
L'ANIMAZIONE è lo studio del movimento e dell'emozione: è creare un personaggio che sia convincente e che il pubblico possa amare o odiare.
Per dar vita ad un personaggio, quindi, occorre dotarlo di diverse espressioni: a volta basta aggiungere o cambiare qualche tratto, come abbiamo potuto ampiamente vedere nel disegno delle espressioni umane.
Anche nei personaggi fumettistici, nel disegnare le varie espressioni, sono interessati principalmente occhi e bocca. Gli occhi, assieme alle sopracciglia, hanno la caratteristica fondamentale di comunicare, meglio di ogni altra parte del corpo, uno stato d'animo.
Oltre alle pupille, anche le palpebre e le sopracciglia concorrono a determinare un preciso sentimento: basta arcuarle nel modo giusto e si otterrà l'espressione desiderata.
La bocca è un dettaglio del viso altrettanto importante, che comunica un determinato significato: ed è proprio la combinazione occhi-bocca che rende perfettamente comprensibile lo stato d'animo di un personaggio a fumetti.
Passiamo adesso, dopo la necessaria teoria, alla pratica:
1. Per primo, un VOLTO ARRABBIATO

Anche la stesura del colore è molto utile per concorrere a definire questo tipo di espressione: infatti, se coloriamo di rosso il volto del nostro personaggio, si desume che questo tizio è arrabbiatissimo.
2. Più o meno allo stesso modo si procede per il secondo esempio, relativo ad un VOLTO ALLEGRO

Esistono decine di espressioni che un medesimo personaggio può assumere...

Le immagini appena viste ci consentono ora di cimentarci a disegnare altre espressioni:
VOLTO SPAVENTATO

La bocca, poi, definisce l'immagine con un probabile urlo di terrore.
Passiamo ora a realizzare un VOLTO SEVERO

Ed ecco adesso l'immagine di un personaggio PERMALOSO raffigurato da questo simpatico cagnolino:

Anche per un'espressione SORPRESA il procedimento è simile:

Vediamo adesso come si disegna un personaggio PIANGENTE: il viso di riferimento è quello di un uomo molto triste. Le lacrime rendono l'immagine inequivocabile.

E' anche interessante dire che:
1. l'effetto dei cambiamenti d'espressione può venire efficacemente aumentato, se si ricorre ad opportune deformazioni del corpo o parti di esso: uno scatto improvviso, ad esempio, è accentuato da un allungamento, mentre una rabbia a malapena contenuta, da uno schiacciamento esagerato;
2. ad ogni espressione del viso si accompagna un relativo e complementare movimento del corpo, delle braccia e, soprattutto, delle mani. Questo aiuta ulteriormente un personaggio a palesare un suo stato d'animo e a farne partecipe il lettore di un fumetto.
L'esagerazione e la gestualità, però, necessitano di un approfondimento a parte: andrò quindi ad esaminarli meglio più avanti.
ESERCIZIO: Mettetevi di fronte ad uno specchio ed analizzate tutte le espressioni di cui siete capaci, dalle allegre alle più tristi. Cercate quindi di fissare le caratteristiche di ognuna di esse, catalogandole a seconda della posizione degli occhi, delle palpebre, delle sopracciglia e delle labbra.