mercoledì 1 aprile 2009

Teoria del Colore

Quando ci si approccia al disegno, non può non parlarsi della teoria del colore. Dire colore e dire luce è la stessa cosa: parlare di colore implica che si parli di luce dal momento che senza luce non vi può essere colore. Per il pittore è di fondamentale importanza conoscere perfettamente le possibilità del colore poichè è questo il mezzo di cui si avvale per la realizzazione delle sue opere: il colore è il suo specifico mezzo d'espressione qualunque sia la tecnica da lui usata.

La luce è la forma di energia che consiste in un movimento ondulatorio ad altissima frequenza. La lunghezza d'onda è compresa tra 0,7 e 0,4 micron e corrisponde all'aspetto dei sette colori conosciuti: il MAGENTA (rosso tendente al violaceo), l'ARANCIONE, il GIALLO, il VERDE, il BLU, l'INDACO e il VIOLETTO che, componendosi, danno la luce bianca del sole. In laboratorio, se si osserva un prisma attraversato da un piccolo fascio di luce, si vede apparire lo "spettro": si assiste cioè alla scomposizione della luce in una serie di colori, provocando artificialmente il fenomeno dell'arcobaleno.
La luce è quindi colore.

Quando poi la luce incontra un corpo opaco, dà luogo a effetti diversi a seconda della composizione molecolare di quest'ultimo. Può essere completamente assorbita dal corpo e in questo caso vediamo nero, cioè ombra, assenza di luce; oppure può essere riflessa, apparendo quindi nel suo colore, il bianco. Pertanto possiamo dire che il bianco e il nero non sono propriamente colori, ma luce e ombra. Vediamo i colori solo quando il corpo opaco assorbe la luce, riflettendone una parte.

E' bene chiarire che in natura non esistono il bianco e il nero assoluti.

Fra i sette colori dello spettro solare tre sono PRIMARI:
1. MAGENTA;
2. GIALLO;
3. BLU.

I colori primari costituiscono una classe a sè stante, in quanto ciascuno di essi è diverso dall'altro, unico e non ottenibile dalla mescolanza con altri colori.

I rimanenti colori (cd. COLORI SECON
DARI) si ottengono mescolando in parti uguali due colori primari e sono:
1. VERDE: BLU + GIALLO;
2. ARANCIONE: se mescoliamo magenta e giallo otteniamo il rosso, che diventa arancione se aggiungiamo ancora giallo;
3. VIOLA: BLU + MAGENTA.


Un colore primario mescolato ad un colore secondario dà un colore intermedio. Mentre mescolando fra loro i colori secondari, in ogni combinazione possibile, riusciremo ad ottenere tutti i colori esistenti in natura.

Il nero è il risultato della mescolanza tra di loro dei tre colori primari (SINTESI SOTTRATTIVA) e il bianco deriva dalla sovrapposizione di tre fasci di luce rispettivamente verde, blu e arancione (SINTESI ADDITIVA).

Proprio queste due sintesi dimostrano che in natura non esistono il bianco e il nero: essi sono l'effetto prodotto dalla somma di luce o di colore.

TEORIA DEI COLORI CONTRARI: si basa
sul fatto che i colori fondamentali della sintesi sottrattiva (magenta, giallo e blu) formano tra di loro il massimo contrasto, anche se nessuno di essi si oppone alla mescolanza con gli altri.

Di conseguenza, il verde sarà l'opposto del mage nta (primario non compreso nel verde), il rosso sarà l'opposto del blu (primario non compreso nel viola), il viola sarà l'opposto del giallo.

Questi colori opposti sono detti COMPLEMENTARI, perchè ciascuno di essi serve da complemento agli altri due per formare la sintesi sottrattiva completa, con cui si ottiene il nero.







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